“Saffosonie – Cantando liriche di Saffo” è un’esperienza musicale che si dipana come un viaggio attraverso le profonde emozioni e la spiritualità intrinseca delle liriche di Saffo, magistralmente tradotte da Salvatore Quasimodo. Parliamo di Anna Jencek, anima alta che qui emerge come una guida sensibile di un viaggio, nel suo canto, foriera di immagini che inevitabilmente mi trasporta in un mondo di poesia e soprattutto denso di mistero. Dimensione questa che non deve mancare mai durante l’ascolto.
La collaborazione artistica con Flavio Minardo si rivela ispirata, creando un intreccio sonoro ricco di sfumature e profondità. L’orchestrazione di Dario Toffolon aggiunge una dimensione eterea alle composizioni che divengono condizioni di esistenza onirica, trasformando il lavoro in una celebrazione dell’io attraverso il linguaggio universale del suono che accogliamo, lungo l’ascolto, in derive che sembrano provenire da mondi altri. C’è distanza dal presente…
E poi uno sguardo all’ossatura stessa del suono. I solisti, come Jacopo Dentice con la cornamusa, Flavio Minardo con chitarra e sitar e Simone Rossetti Bazzaro con la viola, contribuiscono a creare tutto questo palcoscenico di extra-realtà. Non ultima e non meno prioritaria è la presenza delle voci recitanti curate da Matteo Chiarelli e della stessa Jencek, presenza che amplifica ulteriormente l’impatto, dando vita alle parole di Saffo che paiono qui in senso musicale come giungere da luoghi atavici, antiche premonizioni…
Il disco si distingue per la sua capacità di fondere tradizione e innovazione: certamente anche questa nonostante il tempo sia doverosamente a ritroso nel rispetto delle radici e della poesia antica… letteratura che tuttavia sembra venir trasportata in un contesto davvero contemporaneo. E non possiamo che sottolineare tutto questo come un equilibrio figlio di quella splendida maturità artistica che culla in seno Anna Jencek, unica centralità che connette a se lirica e suono.
“Saffosonie” è un viaggio sonoro che invita l’ascoltatore a immergersi nelle profondità dell’anima umana, offrendo un’esperienza musicale che va oltre il tempo e lo spazio. Un lavoro che eleva la poesia di Saffo a nuove vette, celebrando la bellezza intrinseca della musica come linguaggio dell’anima.