Enzo Morzillo – Un regista indipendente, soprattutto nel pensiero…

Nel panorama del cinema italiano spicca la figura di Enzo Morzillo: attore, sceneggiatore, montatore ma soprattutto regista. Nato nella cittadina di Massino Troisi, ma sannita da sempre. Gli studi di cinema al Dams di Bologna gli hanno dato il mestiere, ma sono il talento, la sensibilità e le qualità umane a contraddistinguerlo. Approda al cinema con il suo primo film “Al di là dell’odio” trasmesso da diverse tv regionali italiane. Dirige come regista nel film “Malanapoli” attori del calibro di Mariano Rigillo, Lello Giulivo, Patrizio Rispo, Alfio Liotta e tanti altri. Nel 2012 vince il premio Mediaset per miglior filmmaker indipendente con la sit comedy SIT NESS. Nel 2015 vince il Giffoni Film Festival con la pellicola “Voltare Pagina” il Premio Audience Award (Istituto Dante Alighieri di Brusciano, Napoli).

Di seguito Film e cortometraggi realizzati dal 2009 ad oggi. “Lo Specchio”, “Il Nonno”, “Amicizia”, “Antonio il Santo dei Miracoli”, “La casa è un paradiso”, “La rivolta di Luzzano” ed un documentario su “San Michele Arcangelo”.

Con la vittoria al Giffoni Film Festival nel 2015 con “Voltare Pagina”, un bellissimo cortometraggio con un pizzico di amarezza, Enzo Morzillo inizia ad imporsi al grande pubblico e a destare l’attenzione della critica. Coraggio, originalità e forza creativa non gli mancano, e neppure la capacità di scrivere storie la cui dolcezza malinconica – sempre restando nell’ambito della commedia pura –ricorda i grandi interpreti-registi della commedia italiana. Un regista che vive di emozioni e non di regole.

Vincenzo Morzillo sul set

Sei un regista indipendente, tutto ciò che produci è frutto della tua creatività… Da dove trai ispirazione per le storie che scrivi?

<<Ho iniziato questo meraviglioso viaggio artistico con il Teatro, prima parrocchiale poi con la tesi su storia e profilo dei personaggi di Eduardo De Filippo al DAMS ho iniziato a frequentare stage con gli attori stessi che hanno partecipato alle mie commedie. Un anno con Sergio Solli, che mi ha fatto capire come stare in scena e come essere attore, poi la conoscenza con Hilde Maria Renzi una persona di una immensa cultura ed educazione scenica, mi hanno dato la possibilità di capire cosa volevo davvero nella vita. Essere protagonista e non più semplice attore. Mi sentivo stretto in una gabbia e volevo fare e capire tutto del Teatro dalla scrittura alla regia. Così formai una mia Compagnia Teatrale portando in scena i classici di Eduardo. Mi trasferii a Padova per lavoro ( intanto divevtai Infermiere ) e riuscivo a fare entrambi le cose dato che il Teatro ti dava delle grandi emozioni ma non ti permetteva di “vivere” anzi… Spesso non riuscivo neppure a coprire le spese di produzione. In seguito frequentai privatamente a Roma corsi di regia e montaggio cinematografico. Nel 2009 ho realizzato il mio primo film “ al di là dell’odio ” che ancora oggi lo trasmettono nelle tv private. Per le mie storie traggo ispirazione dalla mia passione infinita per Eduardo, ho sviscerato la sua vita cercando di entrare nella sua testa quando scriveva e cosa lo spingeva a scrivere e pensare in quel modo. Oggi purtroppo non posso mettere in atto tutta la mia conoscenza per ovvi motivi produttivi, sarebbe impossibile per me realizzare i miei progetti che ho in mente perché sarebbero troppo costosi e non posso permettermelo, però si … mi ispiro al mio “maestro “ virtuale cercando di sfruttare la conoscenza che ho acquisito studiandolo>>.

Il regista Vincenzo Morzillo

Il cinema italiano di che stato di salute gode? Quali sono i giovani talenti che meriterebbero più attenzione e che cos’è, secondo te, che tarpa le ali alla creatività e all’originalità delle nostre produzioni?

<<Sono convinto che in Italia abbiamo dei talenti che purtroppo non hanno la possibilità di dimostrare il proprio talento, perché soffocati da schemi e produttori più attenti al portafoglio, alle prime pagine di giornali e tv, che all’arte. Conosco molti registi, sceneggiatori, montatori, che sono dei veri geni, chiusi nel loro piccolo mondo in attesa di un produttore che gli dia la possibilità di dimostrare il proprio talento, di nomi ce ne sono tanti, ma meglio non commentare. Registi italiani famosi ? solo molto fortunati, ma moltissimo, con una Ferrari in mano che non sanno guidarla. Mi fermo qui nel giudizio, perché mi sento molto, ma molto più avanti. Io quando iniziò un progetto, mi alzo alle 5 di mattina e finisco a tarda sera. Nei set che ho frequentato, ho visto come lavorano i registi che sono gli ultimi ad arrivare, accompagnati da finti amici e belle donne, siedono e fanno finta di conoscere un copione che spesso non hanno letto e capito. Il resto del film poi lo fanno bravi attori ed un esperto direttore della fotografia. A tarpare le ali al talento in primis sono i “ figli di” e davvero su questo meglio che non mi pronuncio, una volta ho espresso il mio pensiero sul figlio di un personaggio televisivo famoso, ovviamente regista e con in mano una produzione Rai, ho imparato a stare zitto, la gente è’ cattiva e si allea a prescindere, basta solo essere figlio di … per diventare intoccabile>>.

Quali sono i tuoi registi preferiti?

<<Come detto sempre fare dei nomi su registi preferiti sarebbe impossibile, credo che non esista per me un regista per eccellenza che possa ispirarmi tranne che per Eduardo. Il resto non avendo stima del Sistema dei figli di …. Preferisco non pronunciarmi. Se poi parliamo dell’estero, allora si … tutt’ altra storia>>.

Almeno qualche nome...

<< Se lei insiste tanto, amo moltissimo il cinema italiano di Garrone e Pasolini, mentre d’oltreoceano Spielberg e il regista danese Bille August>>.

Se non avesse lavorato nel cinema, che lavoro avreste scelto?

<<Il cinema, a me, oggi, dato che mi autoproduco e non avendo fondi ne pubblici ne privati, non mi fa “vivere”, anzi spesso quasi sempre ci rimetto economicamente, sperando e pregando ogni santo giorno che un produttore mi dia fiducia, quindi cosa avrei fatto se non il “ mio “ povero cinema? Sicuramente l’infermiere, che oggi mi da la possibilità di realizzare i miei progetti artistici dato che ho uno stipendio certo su cui attingere>>.

Il regista Enzo Morzillo illo con l’attrice vincitori del Giffoni Film Festival

Ha vinto il Giffoni Film Festival nel 2015. Ha diretto attori importanti come Rispo, Mariano Rigillo, Lello Giulivo… Un sogno nel cassetto?

<<Nel 2015 ho vinto il Giffoni Film Festival con il cortometraggio “Voltare Pagina “ , non per ripetermi ma sai com’è successo? Ti spiego così capirai perché poi i fatti mi danno ragione sulle mie idee. Lo stesso cortometraggio lo inviai ad altri festival, dove c’era una giuria fatta di “registi” italiani che tu mi chiedevi di citare, su 29 festival uno solo mi fece entrare in gara, appunto il Giffoni. Sai perché l’ho vinto nella mia sezione di gara? Perché era assegnato ad un voto popolare mondiale, tra centinaia di corti da tutto il mondo. Quindi la gente, i ragazzi, che votavano hanno fatto vincere me con migliaia di preferenze. Se fosse stato per quei registi di cui si parla … famosi … io non sarei neppure entrato in gara. Infatti, da allora non ho mai più partecipato ai festival, che non sono altro delle passerelle inutili per giustificare i fondi che “ rubano “ a produttori egocentrici>>.

Il suo sogno nel cassetto ?

<<Un produttore che mi dia la possibilità di realizzare una serie che ho scritto, credimi e’ di una bellezza immensa … se ci riesco … Giuro che sarà la serie più bella mai vista>>.

Vincenzo Morzillo dietro la macchina da presa

Nei suoi film spesso appare il tema della speranza. Una speranza che è una voce (o una nostalgia, una presenza) dal passato e che arriva per aggiustare le cose, per aiutare ad andare avanti. Lei da cosa trae forza?

<<Diciamo che oggi delle produzioni che ho fatto, dato che devo finanziarmi da solo, della mia idea iniziale poi ne resta ben poco per ovvi motivi. Per usare una metafora: se hai una mollica e due noci ed una bottiglia di acqua … sai che per quanto tu possa essere il migliore cuoco del mondo … più di una pallina di pane e noci non potrai mai fare … quindi spesso i miei lavori finali risultano privi di un anima e poco “colorati”… poi se ci mettiamo anche che lavori “artistici” film d’autore in Italia sono quasi scomparsi … allora il mio resta un sogno sempre più insormontabile … scrissi e realizzai un corto affrontando il tema dell’Anoressia … dal titolo “Lo Specchio” …. un lavoro bellissimo ma che … neppure visto da più o meno 3 mila persone, ho caricato un trailer su YouTube. Poi assisti a tiktok con gente che ha milioni di visualizzazioni … questa è l’arte italiana che hanno creato>>.

Il 22 aprile presenta il suo ultimo film alla Multisala Duel di Caserta… Ci può anticipare qualcosa?

<<Si, il 22 aprile al Cinema multisala Duel di Caserta alle ore16.00, ci sarà la presentazione del film che ho appena terminato dopo due anni di sacrifici tra restrizioni Covid ed altri problemi. E’ la storia vera di un ragazzo povero che per vivere si inventa il personaggio del sosia vocale di Nino D’angelo. Un film semplice comico e divertente e senza pretese, scritto insieme ad Alberto D’Angelo. Ho voluto realizzare questo film perché una sera ad una festa incontrai questo ragazzo, Pasquale Agnusdei, in arte Nino L’Angelo che cantava in modo superlativo le canzoni di Nino D’Angelo, la sua storia mi appassiono’, ed ho voluto raccontarla. Siete tutti invitati, sicuramente un film alla mia “ portata “ … realizzato senza fondi ne pubblici ne privati … by Enzo Morzillo … dalla scrittura al montaggio … al cinema>>.

Carlo Ferrajuolo

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