Guasto: intervista al cantautore partenopeo

Si intitola “Funkyland” il nuovo singolo di Gianmarco Finizio, in arte Guasto. La canzone ci proietta in quella meravigliosa terra ideale, dove potersi rifugiare, danzare e ballare in piena libertà “in questa realtà scadente” – per citare il ben più noto concittadino e celebre regista Paolo Sorrentino, nel suo film “È stata la mano di Dio”. (Quella stessa mano che ritroviamo nel video Funkyland)

 Abbiamo incontrato per voi il cantautore partenopeo.

Iniziamo conoscendoti meglio, come e quando è iniziata la tua passione per la musica?

È iniziata in macchina di mio padre credo… Cantavo tutto quello che mio papà metteva nel lettore cd. Mi divertivo ad imitare il modo di cantare di alcuni artisti. È stata una palestra incredibile. Certo, i miei si divertivano un po’ meno durante i lunghi viaggi… Cantavo continuamente. Talmete tanto che quando abbassavano il volume della musica per parlare, dato che a stento riuscivano a comunicare tra di loro, io piangevo come un matto. È sempre stato il mio gioco preferito. Si può dire che il mio primo insegnante di canto è stato Giuliano Sangiorgi. A furia di imitare i suoi falsetti, ho imparato anch’io senza mai studiare tecnicamente come fare. Poi successivamente alle scuole medie entrai in una sezione sperimentale di musica, suonavo la chitarra. Da grande volevo essere come Pino Daniele. E da lì ho iniziato a comporre le mie prime canzoni, poi non mi sono più fermato.

Vivi tra Portici e Napoli. Come ha influito la tua città sulla tua musica?

Napoli ha influito tantissimo sulla mia formazione artistica. È una città dai mille colori, ricca di cultura, di folklore, tradizioni, di musica. Napoli è amore. C’è musica ovunque, per le strade, nei vicoli, nei mercati che fanno per strada, le urla dei venditori ambulanti. Tutto è musica. Napoli è un palcoscenico a cielo aperto. Ma su tutti i napoletani, uno è stato fondamentale nella mia vita e nella mia crescita artistica. Il suo nome è Pino Daniele. Il mio artista preferito, colonna sonora della mia vita e faro luminoso quando c’è tempesta. Direi proprio che ha influito abbastanza la mia città.

Parlaci del tuo nuovo singolo “Funkyland”. Com’è nato il testo? Qual è la sua storia?

Funkyland è un omaggio alla terra del funky, un racconto che cita brani famosi portati al successo da nomi come: George Benson, Bee Gees, Diana Ross, E.W.F., Kool and the gang, passando per Jovanotti. Per me un luogo ideale dove potersi rifugiarsi, chiudere gli occhi e danzare, tra luci e colori. È un viaggio su un pianeta fatto di musica e diversità, libero da qualsiasi pregiudizio, quando intorno a noi “la realtà è scadente”, per citare un altro personaggio famoso e mio illustre concittadino: Paolo Sorrentino, nel suo film “È stata la mano di Dio”. Questo pezzo è nato, come tutte le cose più belle che accadono nella vita, in maniera abbastanza casuale. Ero in studio con i miei produttori, Antonio de Carmine e Mauro Spenillo alias Principe&SocioM, nel nostro “cerchio magico”. È così che chiamiamo quel posto dove ci riuniamo a creare musica. E mentre stavamo arrangiando un altro brano è uscito fuori un riff di chitarra che eseguiva le note di quello che poi sarebbe diventato “Come ti va” dell’inciso di Funkyland. Sembrava forte, e allora abbiamo iniziato a creare un altro brano, divertendoci come matti ad amalgamare il tutto con celebri citazioni di canzoni che hanno fatto la storia del funky. Da lì è nato il ritornello, il titolo e poi tutto il resto.

Cosa puoi dirci riguardo il videoclip del singolo?

Nasce dall’idea di voler valorizzare e mostrare una faccia di Napoli più funky rispetto ai soliti cliché, prendendo come riferimento Pino Daniele, Enzo Avitabile, o gli attuali Nu Genea. Il videoclip è stato realizzato girando tra le strade e i vicoli della mia amata Partenope, terra ideale, ricca di contaminazioni, di storia, cultura, paesaggi mozzafiato, passeggiando e danzando sotto monumenti storici, tra le pietre di tufo e il piperno, nei vicoli e tra i palazzi antichi, riportati al contemporaneo grazie alle opere dipinte sui muri, da una generazioni di giovani artisti, che esprimono nuove forme d’arte attraverso immagini di personaggi illustri della storia, dello sport, dello spettacolo, della musica, del cinema, della cultura, diventati rappresentativi, e vere e proprie icone di Napoli nel mondo.

I tuoi progetti futuri? Qualche anticipazione?

Sto lavorando insieme ai miei produttori e compagni di viaggio e alla mia etichetta discografica NyNa City 91 records, al mio primo disco di inediti, che uscirà prima della fine dell’anno. Spero di portare presto la mia musica, la mia energia e la mia passione, in giro per l’Italia, accompagnato sul palco da super musicisti per fare tantissimi live. Non vediamo l’ora di divertirci ed emozionarci tutti insieme. Per tutto il resto, c’è il fato. Mastercard, non pervenuto.

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