L’ Iliade al castello di Lauro : incanto di arte e natura

Testo di Antonella Pappalardo

E’ stata messa in scena ieri sera , nella magica cornice del Castello Lancellotti di Lauro ,l’
“Iliade: La Guerra di Troia”, rappresentazione teatrale precedentemente ambientata nelle Grotte di Pertosa Auletta e al Museo del Sottosuolo di Napoli.
Ispirato ai poemi omerici, lo spettacolo narra la guerra di Troia ricostruita da Andromaca, moglie di Ettore, un attimo prima di essere catturata. Mentre stringe tra le braccia il figlioletto, in una Troia già in fiamme , Andromaca narra di Paride ed Elena, dell’ ira funesta del Pelide Achille , di Ettore, suo marito, di Priamo e degli altri eroi immortali.
Gli episodi prendono corpo, rappresentati dagli attori, nel mentre la protagonista parla. Parole al contempo da principessa, da donna , da madre che ,se danno dell ‘ Iliade una lettura fedele , non disdegnano una interpretazione in chiave psicologica e moderna.
Onirico, a dir poco, lo scenario ed intriso di emozioni nell’ evocazione degli spettri della guerra ! Tra le mura del castello hanno preso forma amori e congiure, duelli e morti, gioie e dolori, le alterne vicende della vita umana .Simili le note e i sentimenti che accomunano , sia pure nella diversità degli eventi e delle sorti,l’ umanità omerica a quella contemporanea .


La semplicità della sceneggiatura , coniugata alla forza evocativa della parola , ha consentito agli spettatori di vivere, come ideali protagonisti, esaltazione e tormenti . Il pubblico ,senza l’ideale quarta parete , quasi al fianco degli attori , ha assistito con pathos e stupore alla suggestiva rappresentazione.
Nota vincente la magica atmosfera del castello, situato sul ” primo sasso”
 del Vallo di Lauro. Esso rappresenta una delle residenze d’ epoca più affascinanti e meglio conservate della Campania.
Interamente ricostruito nel 1870 ,ad opera del principe Filippo Lancellotti, dopo essere stato dato alle fiamme dai repubblicani francesi nel 1799, il Castello presenta elementi in stile gotico, rinascimentale e barocco con due cortili, in uno dei quali campeggia una fontana realizzata con materiali architettonici di epoca romana, ed un giardino all’italiana arricchito da piante di bosso.
Un incanto che non ha necessitato di molti sforzi scenografici , incastonato tra terra e cielo , illuminato dalla pallida luce di uno spicchio di luna . Un connubio di arte e natura , esempi di differente eternità!

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