L’Olio extra vergine di oliva: la Pizzeria Ciro Pellone ospita l’incontro conclusivo del ciclo “I mercoledì dell’Olio”

articolo a cura di Enrica Buongiorno

Amaro, piccante e persino dolce. Conosciamo davvero l’olio, ingrediente fondamentale della cucina italiana e Mediterranea? “I Mercoledì dell’olio”, ciclo di  4 incontri organizzati dalla giornalista enogastronomica, Laura Gambacorta insieme a Maria Luisa Ambrosino, capo panel della Camera di Commercio di Napoli in collaborazione con APROL Campania (Organizzazione dei Produttori Olivicoli) e Coldiretti hanno permesso al consumatore di acquisire conoscenze base sull’olio extravergine di oliva: dalle proprietà alle caratteristiche, dai metodi di conservazione all’ abbinamento con le pietanze, in particolare la pizza.

presidente Aprol Campania Umberto Comentale, Maria Luisa Ambrosino e Laura Gambacorta. Foto a cura di Leo Cremano

La Pizzeria Ciro Pellone, in via Mario Gigante 94 a Napoli, ha ospitato l’incontro conclusivo del ciclo di appuntamenti in giro per la Campania. Gli altri si sono svolti, il 19 ottobre, alla pizzeria Antonio & Antonio sul lungomare di Napoli, il 26 ottobre a Caiazzo (provincia di Caserta) da Pepe in Grani e il 9 novembre all’Antica pizzeria Brandi a Chiaia.

Seduti al tavolo della Pizzeria Pellone, abbiamo partecipato a questa esperienza che si è rivelata davvero interessante e istruttiva.  

Conosciamo meglio l’olio extravergine d’oliva

Abbiamo appreso che l’etichetta di una bottiglia d’olio è rivelatrice di importanti informazioni sul prodotto: non solo la provenienza delle olive (italiane o dei Paesi della UE dove i controlli sono completamente diversi dal nostro Paese) ma soprattutto la data di raccolta, fondamentale per riconoscere un olio ancora “buono”. Già, perché l’olio extra vergine d’oliva, a differenza del vino, ha soltanto un anno di vita. E’ importante, quindi, non fare grosse scorte nella propria dispensa se non siamo sicuri di consumarlo entro e non oltre i 12 mesi. Anche la conservazione è fondamentale per la sua qualità: la bottiglia che lo contiene deve essere rigorosamente di vetro scuro, perché l’olio teme la luce solare.

L’assaggio e l’abbinamento alla pizza

Siamo poi passati alla fase della “ispezione” del prodotto, sempre con la preziosa guida di Maria Luisa Ambrosino. Abbiamo imparato a capire che un olio extra vergine d’oliva sviluppa profumi esattamente come un vino, indicativi, non solo della qualità ma anche della zona geografica di appartenenza delle olive.

Nella fase dell’assaggio poi, abbiamo scoperto che un olio può avere un gusto più o meno piccante, o amaro e persino dolce. Ma è l’abbinamento alla pizza preparata da Ciro Pellone, sia olio e pomodoro che margherita, che ci ha rivelato come i diversi tipi di olio extra vergine d’oliva possono esaltare o aggiungere sapore a quello che mangiamo. Dunque è fondamentale scegliere sempre un olio di qualità.

scheda assaggio

L’olio extra vergine campano

Come si apprende dal sito internet di Aprol Campania: la grande vocazione olivicola della Campania si esprime su tutto il territorio dalla provincia di Salerno all’Irpinia sino alla Penisola Sorrentina alle colline del casertano e beneventano. A testimoniarlo sono le cinque Denominazioni di Origine Protetta assegnate all’olio extra vergine di oliva: Cilento DOP , Colline Salernitane DOP , Irpinia – Colline dell’Ufita DOP , Penisola Sorrentina DOP e l’olio extravergine di oliva Terre Aurunche DOP . In Italia, la Campania si colloca ai primi posti tra le regioni produttrici d’olio extra vergine d’oliva con una superficie olivetata superiore a 88mila ettari, di cui circa il 5% di tale superficie è coltivata con metodi di produzione biologica.

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