Mare e immigrazione: il miraggio della salvezza! La triste odissea degli MSNA

82 milioni circa …  Soldi? Oggetti? No, persone in fuga da guerre, persecuzioni e disastri naturali, tra cui circa 34 milioni di minori. Dati che risalgono a poco meno di un anno fa …  L’indagine sociale odierna di Imagine – Il Mondo Che Vorrei parte proprio da qui.

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Senza girarci troppo attorno, del problema dell’immigrazione se ne parla molto in questi tempi, sui giornali e alla tv. Pensando alla tematica di oggi credo che sia opportuno poter dare una mia “definizione”: Immigrazione, la paura dell’altro al di fuori di noi…  Già, il senso di appartenenza ad un gruppo, ad una razza, dà indubbiamente un senso di sicurezza, ci fa sentire protetti anche perché ci rapportiamo con il conosciuto, con qualcosa o qualcuno di familiare. L’ignoto spaventa, sempre: l’immigrato rappresenta in pratica ciò che non è conosciuto, ma il problema è che spesso nei fatti non prevale la voglia di approfondire, di conoscere, ma piuttosto di ghettizzare, cacciare via ciò che non conosciamo. Proviamo però per un attimo a liberare la nostra mente dai pregiudizi, dagli stereotipi, e concentriamoci su come noi viviamo la presenza di un’Altro diverso da noi sul nostro territorio, in casa nostra: ecco, sono convinto che potrebbero emergere dei punti in comune che ci uniscono! 

Salvare migranti è diventato un attacco alla sicurezza nazionale, mentre chi chiude i porti e tiene persone inermi bloccate a bordo per giorni, minorenni compresi, si presenta come difensore della patria … in quest’ultimo mese ho seguito con estrema attenzione le vicende delle navi umanitarie bloccate in mare, e con gente bisognosa di cure sopra, attendere invano un ok per attraccare in un porto sicuro: “Noi no” diceva l’Italia, “Noi no, deve prenderli l’Italia che è il porto più vicino” diceva la Francia … discussioni in ambito europeo come fosse una battaglia di gioco, oggetti da cambiare e scambiare come figurine da collezione … Ma che umanità è mai questa??? Eppure la difesa dei diritti umani e lo stesso senso di umanità dovrebbero essere iscritti nel dna dell’Europa! Ma i tragici fatti di questi giorni, con protagonisti/vittime povere persone la cui unica colpa è quella di cercare un futuro dignitoso, mostrano chiaramente che su questo versante l’Europa è zero, chiusa nelle proprie irrazionali paure e prigioniera del proprio egoismo.

Si parlava poi di dover “scegliere” chi far scendere dalla nave in base allo stato di salute fisico, ma sappiamo bene che lo stress e lo stato di salute psicologico crollano inevitabilmente in questi contesti, per tutti … Il viaggio per arrivare in Europa è molto lungo, costoso, faticoso e pieno di pericoli e di rischi, ecco uno dei motivi per cui magari tante donne, con bimbi piccoli al loro seguito, non riescono mai ad arrivare alla meta, lasciando il proprio pargolo da solo, in un contesto molto difficile, senza alcuna guida per il percorso della loro vita. Parliamo in questo caso di minori stranieri non accompagnati, una denominazione che già da sola fa capire di cosa parliamo … Partono da casa che sono soltanto bambini e arrivano sfiniti nel corpo e nella mente. Hanno disturbi del sonno, dell’alimentazione, della personalità … Le storie riguardanti minori rifugiati sono raramente ascoltate dai media, e quindi per lo più sconosciute al pubblico, seppur molti sono minorenni che si ritrovano da soli in territorio straniero, senza punti di riferimento e prospettive. Tante sono le ragioni per cui esiste la tematica Msna, tante le ragioni per cui si trovano su un territorio europeo ( nel nostro caso parliamo dell’Italia ) giovani stranieri non accompagnati … già perché non sempre un ragazzino, un adolescente, si trova qui perché ha perso il proprio genitore nel lungo viaggio … esistono ahimè anche giovani e adolescenti che partono dalle loro terre alla ricerca di fortuna, spinti dal desiderio di migliorare o, nel peggiore dei casi, spinti dalle loro stesse famiglie a partire, perchè altro non possono offrirgli o perchè altrimenti andrebbero in collegio ( attenzione, non il collegio come lo intendiamo noi, ma un vero luogo di “torture” ).

L’immigrazione si è fatta questione epocale. Non si può procedere per slogan. Non vanno sollecitati irresponsabilmente gli istinti più bassi d’egoismo presenti nella società (intolleranza, razzismo). Va spezzato il circolo vizioso fatto di paura e di chiusura.

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