Papa Francesco taglia stipendi a cardinali, vescovi e preti.

Papa Francesco, a causa della crisi finanziaria, aggravata dalla pandemia, ha deciso il contenimento della spesa per il personale della Santa Sede, del governatorato del Vaticano e di altri enti. “Con la finalità di salvaguardare gli attuali posti di lavoro”, il Pontefice ha tagliato le retribuzioni dei cardinali del 10% e, a scendere, degli altri superiori e ecclesiastici. Per queste figure apicali vengono sospesi anche gli scatti di anzianità.

Le motivazioni – “Un futuro sostenibile economicamente richiede oggi, fra altre decisioni, di adottare anche misure riguardanti le retribuzioni del personale” del Vaticano, sottolinea Papa Francesco nel Motu proprio.

“Considerato il disavanzo che da diversi anni caratterizza la gestione economica della Santa Sede” e “considerato l’aggravamento di tale situazione a seguito dell’emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del Covid-19, che ha inciso negativamente su tutte le fonti di ricavo della Santa Sede e dello Stato della Citta’ del Vaticano”, il Papa assume una decisione drastica, ma proporzionale e progressiva, sui costi per il personale che “costituiscono – come il Pontefice stesso ricorda – una rilevante voce di spesa nel bilancio della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano”.

Le misure – Quindi a decorrere dal 1° aprile 2021 la retribuzione, comunque denominata, corrisposta dalla Santa Sede ai cardinali è ridotta del 10%. La retribuzione degli altri Superiori, inquadrati nei livelli retributivi C e C1, è ridotta dell’8%. I salari di ecclesiastici e religiosi, inquadrati nei livelli retributivi C2 e C3 e nei dieci livelli funzionali non dirigenziali, sono ridotte del 3%.

Questi tagli non sono applicati “qualora l’interessato documenti che gli sia impossibile far fronte a spese fisse connesse allo stato di salute proprio o di parenti entro il secondo grado”. Vengono poi sospesi per tutti fino ad aprile 2023 gli scatti di anzianità: oltre ai cardinali, ai superiori, agli ecclesiastici e ai religiosi, interessati dal taglio dello stipendio, la norma si applica anche al “personale con contratto di livello funzionale dal 4 al 10, entrambi inclusi, della Santa Sede, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e degli Enti le cui retribuzioni siano corrisposte dalla Santa Sede o dallo Stato della Città del Vaticano”.

Le disposizioni “si applicano anche al Vicariato di Roma, ai Capitoli delle Basiliche Papali Vaticana, Lateranense e Liberiana, alla Fabbrica di San Pietro e alla Basilica di San Paolo fuori le mura”.

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