Povertà & Solidarietà: Un Paniere Per Te, un sostegno per contrastare l’indigenza

Marginalità, disuguaglianza, fragilità: sono i diversi volti che tracciano l’identikit della povertà, vecchia e nuova.

Sempre, in ogni luogo, epoca o tempo, si sente parlare di povertà e di ricchezza. C’è chi dispone a malapena del necessario per vivere e c’è chi, invece, possiede grandi quantità di denaro e di beni materiali. Forse, dovremmo chiederci il perché tutto questo accade ancora. Lo sviluppo economico avrebbe dovuto, in qualche modo, influire positivamente su questa divisione, eppure così non è stato: il progresso ha determinato ancora di più situazioni ingiuste. C’è da dire poi che la povertà tende anche ad influire sui rapporti sociali, non solo perché le persone povere tendono a viverli diversamente, ma anche perché le altre persone tendono a trattare il povero in maniera diversa. Questo fenomeno puo’ portare anche all’emarginazione che può assumere i caratteri della discriminazione.

Ahimè, ed è penoso dirlo, avere i poveri fa comodo, al sistema e anche alla politica in generale. Stiamo andando verso l’annullamento del valore della persona, io vedo questo, non c’è nessun tipo di attenzione nei confronti dei più deboli o degli emarginati. I ricchi non incontrano i poveri, i ricchi non vedono e non vogliono vedere o ascoltare le storie di vita disperate, il povero è da evitare, è disdicevole, in qualche modo persino colpevole della propria condizione. In mezzo c’è la televisione che mostra un mondo diverso da quello che è, che ti fa desiderare di ambire a consumi impossibili per i livelli di reddito medi reali, “false necessità” che determinano, per molte famiglie, una maggiore spesa a cui poi non si riesce a far fronte, cadendo improvvisamente nel tunnel del debito e della povertà. Andiamo verso una società e una larga fetta di popolazione addormentata, quasi addomesticata, dove tutto passa e vive nella speranza. Povertà ed esclusione sociale alimentano l’illegalità diffusa e la criminalità organizzata. Inutile girarci attorno, la criminalità trova sempre nuova linfa vitale in ambienti “ricchi” di povertà. Non perché in ambiti sociali abbienti il crimine non esiste, per carità, ma è chiaro che in ambiti di indigenza l’occasione fa l’uomo ladro, e in molti ci cascano, soprattutto lato minorile. Si, proprio così, il minore fa correre meno rischi, perché obbedisce più dell’adulto, non ha mire personali, è più mimetizzabile. Il suo costo lavoro poi è molto basso perché si accontenta di poco e non investe per il futuro. In più, dati alla mano, c’è da dire che i poveri assoluti, privi cioè dei beni essenziali, sono oltre 4,5 milioni attualmente in Italia. E la pandemia Covid ha rafforzato questi dati! La criminalità è molto furba: dopo un certo periodo di esercizio della violenza, per radicarsi più profondamente nel tessuto sociale assume, in superficie, un’immagine benevola. I quasi due anni di pandemia, causando la perdita del lavoro per molte categorie di persone ed acuendo situazioni di disagio e povertà, dimostrano che la popolazione abbandonata dalla mano pubblica è sempre più propensa ad andare incontro a chi è in grado comunque di elargire prontamente le risorse, ovvero la criminalità. Parlo di Napoli, la mia città natale, e noto con mio sommo rammarico delle zone ad alto rischio povertà che sono diventate ormai preda facile della delinquenza locale ( giovani a fare da “pali” e vedette per lo spaccio di droga in cambio di denaro, killer assoldati per uccidere … ). In tanti pensano vabbè, si nasce criminali, sono persone di poco conto … ma cerchiamo di tanto in tanto di andare OLTRE? Ci chiediamo mai come mai sono finiti nelle mani della criminalità? Con questo non intendo fornire loro degli alibi o giustificarli, ma cerco di riflettere prima di parlare, cosa che non tutti fanno sempre, ahimè!

Ed arriviamo a noi, la presentazione di un progetto di enorme impatto dal punto di vista solidale e che, a onor del vero, ha riscosso molto entusiasmo nella città di Napoli, e non solo: di cosa parlo? Ebbene si, di Un Paniere Per Te! Nasce a Napoli il progetto che, attraverso un portale dedicato, permette di donare beni di prima necessità alle persone in difficoltà, ma non solo: grazie al Paniere dei servizi e al Paniere del tempo, si possono donare competenze e ore di volontariato. Non è passato molto tempo da quando, in pieno primo lockdown, ci sono state varie iniziative di solidarietà con apposito “paniere” calato da finestre della nostra Napoli dove chi poteva metteva e chi non poteva prelevava … ed oggi, proprio un paniere come quello è diventato anche virtuale, un vero e proprio e-commerce di solidarietà! Personalmente sono stato colpito nell’immediato da questa iniziativa quando ho letto un articolo al riguardo, non solo per il grande pensiero di solidarietà ma perché spesso rifletto … Alcune volte una persona indigente può essere anche una molto vicina a noi, una persona che magari conosciamo bene, un nostro amico, un nostro dirimpettaio … ma che magari per pudore e/o vergogna non vuole manifestare la propria situazione … ecco che tramite una spesa anonima fatta su un ecommerce tutto viene fatto in forma proprio anonima, com’è giusta che sia la solidarietà! Tutti noi oggi tendiamo a seguire la moda, ad avere un cellulare sempre nuovo, a vestire secondo le tendenze propinate dalle Influencer … Non vediamo o non vogliamo vedere famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese o magari padri che soffrono nel vedere i propri figli non crescere come i loro coetanei e che magari nascondono le proprie lacrime nel silenzio. Questo ed altro porta a ghettizzare, ad emarginare l’altro, a considerarlo diverso, inferiore. Ecco che si arriva al punto di una povertà cosiddetta d’animo: il non saper o voler guardare oltre, e non mettersi nei panni dell’altro, questo è un aspetto della nostra società che fa ancor più male e miete sempre più vittime del covid stesso. Il tema povertà è un’occasione di riflessione per tutti noi: siamo davvero sulla Terra per avere, per accumulare con ingordigia beni materiali, o è il caso di passarci tutti la mano sulla coscienza ed esprimere solidarietà concreta verso chi è meno fortunato di noi? Cristiani si è nel cuore, non solo partecipando a funzioni religiose o decantando fratellanza quando proprio non lo si è, questo fa parte di una società vecchia e falsa, non più esistente.

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