“Risorgeremo” il nuovo album di Piero Gallo, contaminazione mediterranea.

“Risorgeremo’ è il nome dell’ultimo disco di Piero Gallo e ruota attorno al mar Mediterraneo. Un luogo di incrocio per millenni, dove culture, popoli, suoni e religioni si sono mescolati e influenzati a vicenda. Piero Gallo che fa parte del movimento Napule’s Power degli anni 70 di Renato Marengo.

Questo disco suona “mediterraneo”, è un Mediterraneo di ricerca quello di Piero Gallo, spogliato da connotazioni globaliste e approcciato come magazzino di idee e significati musicali: chitarrista, inventore della mandolina, progettata insieme al grande liutaio partenopeo Umberto Amato. Il suo è un sound fusion, contaminato, ibrido. Ci sono dentro Napoli e Atene, l’India e l’Africa mediterranea, i Balcani e l’Oriente più come moderne metropoli che non come resti di un passato immaginato. E c’è dentro un gusto teatrale, cinematografico, una fantasia cinematica da colonna sonora, che affascinerà anche i non-feticisti dei suoni delle corde: questi sono già rapiti dalla prima traccia.

I giri del Mediterraneo in “Risorgeremo” sono molto fusion, nel suo modo di comporre e suonare attua molti elementi musicali di derivazione da stili diversi, grazie a una sua visione molto aperta della  materia musicale, che si fondono insieme dando vita a un genere world-music. Un progetto musicale come spazio di dialogo più che di conflitto. Spiccano diversi brano del disco, oltre a “Risorgeremo”, “Luce senza culore” che ha come ospite la voce araba graffiante di Raiz, “Senza Scuorno”, “Rive di Candia” ,”Diana” dedicata alla nipotina, la stellina più piccola, ma la luce più grande della famiglia Gallo.

Piero Gallo, vanta innumerevoli esperienze con artisti del calibro di Enzo Avitabile, James Brown, Randy Crafword, Khaled, Africa Bambata, Planet Funk, Salomon Burke, Enzo Gragnaniello, Franco Del Prete e i Sud Express. Da ognuno di loro ha ‘rubato’ un ingrediente per miscelarlo, nel buio del suo intimismo, utilizzando quella “mandolina” che più che suonare picchia, accompagnando l’ascoltatore tra i rumori delle medine, le voci dei suk, i sospiri del deserto e le onde che, terminando la loro folle corsa sugli scogli si sciolgono in un tripudio di schiuma bianca. Un viaggio onirico in puro stile classic rock, dal sound raffinato ed inconfondibile, capace di soddisfare anche il pubblico più esigente.

<<Se Jimi Hendrix – dice Piero Gallo- avesse imbracciato un mandolino e vissuto tra le strade di Napoli, forse oggi un progetto così innovativo e moderno, risulterebbe una semplice copia. Ma visto che ciò non è accaduto, la “Mediterranean Experience” del Piero Gallo Project rappresenta un’esperienza mai vista prima. Forte, impetuosa, romantica ma allo stesso tempo rock>>.


<<La particolarità – dice Alfonso La Verghetta- è che il disco è stato registrato in presa diretta, quindi facendo suonare tutti insieme i musicisti, come amo fare, stile anni 70 /80 americano e anglosassone. È una caratteristica del mio studio applicata anche ai lavori degli Osanna. Questa è una differenza importante con i suoi album precedenti…. In precedenza dal Pc alla sala di registrazione, questo progetto dal palco del live allo studio di registrazione>>.

Il disco è stato registrato e prodotto dall’etichetta Italy Sound Lab di Alfonso La Verghetta. La Verghetta, oltre ad essere un discografico, è il tecnico del suono di Clementino, Osanna, Therivati. In passato ha lavorato anche con i Modà ed Eugenio Bennato.

Alla realizzazione del disco hanno partecipato:

Piero Gallo – Chit. Mandolina

Batteria & Prrcussioni- Patrizio Catalano

Basso – Francesco Iadicicco

Violino – Edo Notarloberti

Tastiere – Alfonso La Verghetta

Foto di copertina: Marco Iazzetta

Carlo Ferrajuolo

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