“La situazione è drammatica, il settore è di fronte alla peggiore crisi dal secondo dopo guerra, una crisi che avrà conseguenze strutturali sul sistema di imprese che abbiamo l’onore di rappresentare”, e il 2020 “si chiuderà con una perdita cumulata pari a 26 miliardi di euro che corrisponde al 27% del totale del settore”. Lo ha detto il rappresentante della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), audito oggi in Senato sul decreto ristori. Il Dpcm che entra in vigore domani, “da una prima valutazione, comporterà ulteriori perdite per almeno 1,6 miliardi di euro nel solo mese di novembre, con la sospensione dell’attività di almeno 90.000 imprese e oltre 300.000 lavoratori forzatamente a riposo”