Suoni in movimento: Jascha Heifetz, un americano in Italia

Per il suo ottavo appuntamento la rassegna Suoni in movimento torna a Biella, questa volta il 10 luglio presso la Cittadellarte – Fondazione Pistoletto (Sala Cervo, ore 16,30), per il concerto di Lucio Degani (violino) e Andrea Ruclo (pianoforte). Uno spettacolo impegnato nella rilettura di brani di Fritz Kreisler, Vittorio Castelnuovo Tedesco, George Gershwin, Stephen Foster e Claude Debussy nella celebre e importante trascrizione del violinista e compositore Jascha Heifetz. Brani che vanno da Deep River (traditional negro) a Estrellita (My Little Star) di Manuel Ponce, Syncopation, Farewell to Cucullain (Londonderry air) di Fritz Kreisler, Jeanie with the light brown hair e Old folks at Home di Stephen Forster, Sea – murmurs e Tango di Mario Castelnuovo Tedesco, Tre preludi di George Gershwin, Golliwogg’s Cake-Walk di Claude Debussy e cinque quadri da “Porgy and Bess” di George Gershwin: My Man’s Gone Now, Picnics is alright; There’s a boat dat’s leavin’soon for New York, Bess, you is my woman now, It ain’t necessarily so, Summertime – a woman is a sometime thing.

Durante la seconda guerra mondiale, molti furono gli artisti americani che fecero visita nelle più importanti basi generali delle truppe degli Stati Uniti, per sollevare il morale e portare qualche momento di svago ai soldati, in quei terribili momenti. Questo avvenne anche per famosi interpreti di musica classica, tra cui il grandissimo violinista russo, naturalizzato americano, Jascha Heifetz. Egli passò anche in numerose città italiane, tra cui Gorizia nel 1945. In questi concerti Heifetz senz’altro sfruttava le sue geniali trascrizioni – molto virtuosistiche e per il pianoforte e per il violino -, di brani di musica leggera estremamente popolari negli Stati Uniti, che potevano essere riconosciute ed apprezzate immediatamente da chiunque. Tra le sue trascrizioni due pagine di Mario Castelnuovo Tedesco, un compositore ebreo-italiano da Heifetz molto stimato, che a seguito delle leggi razziali, aveva trovato rifugio negli Stati Uniti nel 1938.
Questo programma vuole dare un esempio di quello che potrebbe essere stato il concerto goriziano di allora, con il grande violinista che in guerra, come musicista, dava il suo unico e peculiare contributo alla causa della sua gente.

Il concerto sarà preceduto, come da tradizione, da una visita guidata alle ore 15,30 presso l’organizzazione Cittadellarte – Fondazione Pistoletto di Biella.