Venezia sott’acqua, maltempo ha coinvolto tutta l’Italia.

Maltempo da Nord a Sud.  Il meteo mette sotto scacco il Mose, facendo finire Venezia sono 138 centimetri di acqua. E’ bastata una rapida evoluzione in negativo delle condizioni meteo per buttare letteralmente al vento le performance delle paratoie da ottobre a oggi.

Da una previsione di lunedì di 125 centimetri si è arrivati nel pomeriggio ad un livello eccezionale superiore di 13 centimetri ai calcoli dei tecnici. Stanotte il Mose tornerà ad alzarsi, sulla base di un livello di massima ipotizzato per l’alba di 125-130 centimetri. Ad ammettere che qualcosa non ha funzionato è stata per prima Cinzia Zincone, a capo del Provveditorato alle opere pubbliche del Nordest. “Siamo in una fase sperimentale del Mose, nella quale si alza quando c’è una previsione di 130 centimetri: l’allerta viene data 48 ore prima – ricorda una delle due donne alla guida della cabina di regia del sistema di dighe mobili, insieme alla supercommissaria Elisabetta Spitz – per permettere non solo di emettere le ordinanze per la navigazione ma anche per convocare le squadre operative”. “Nonostante a Venezia si parli di ‘strucare el boton’ (pigiare il bottone), in realtà l’operazione – aggiunge – nasce con molto anticipo e va preparata”.

Poi è stato sindaco Luigi Brugnaro, a spiegare cosa non ha funzionato e soprattutto quanto l’imponderabile abbia giocato un brutto scherzo alla città. “Avevamo una previsione di massima di marea di 125 centimetri, ma in mare il vento è cresciuto molto, ha avuto una forza straordinaria, non prevista – racconta – . E’ montato dalla Croazia e ha fatto uno scirocco molto forte, in concomitanza con le piene dei fiumi Tagliamento e Piave. Tutto questo ha aumentato il livello lungo la costa”. Anche Brugnaro ha ammesso che bisogna immaginare, sulla scorta dell’esperienza odierna, qualche ritocco alle procedure. “Bisognerà mettere probabilmente il sistema in preallarme – suggerisce – anche ad un livello più basso”.

Intanto da nord a sud il maltempo continua a non dare tregua all’Italia. Forti nevicate sulle Dolomiti bellunesi dove tra Passo Giau e Passo Valles 16 persone sono bloccate in rifugi o devono essere evacuate. Tromba d’aria e mareggiata sul litorale della Capitale. Migliora la situazione in Alto Adige ma con 3.400 utenti ancora senza corrente e disagi al traffico. Isolato e da questa mattina senza corrente e senza linea telefonica fissa Foppolo, paese della provincia di Bergamo che si trova a 1500 metri, dove sono caduti oltre due metri di neve. Paura all’alba in un quartiere periferico di Sondrio: una frana di terra e sassi si è abbattuta su diverse case sottostanti a un terrazzamento che ha ceduto per le forti piogge. In provincia di Napoli per l’apertura di una voragine 200 persone sono ‘prigioniere’ in casa a Giugliano. Oltre 3000 gli interventi dei vigili del fuoco, soccorse 445 persone, in particolare in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Campania e Sicilia.

A Roma il maltempo ha sferzato soprattutto il suo litorale: ad Ostia si è abbattuta una tromba d’aria che ha spazzato via le cabine di uno stabilimento trasportando sulla strada lamiere e materiali, mentre la forte mareggiata ha provocato lo spiaggiamento di un delfino trovato senza vita sull’arenile non lontano dal canale dei Pescatori. Sempre a Roma sorvegliato speciale il Tevere che ha aumentato notevolmente il livello della sua portata a causa delle forti piogge.

Situazione difficile per una cinquantina di famiglie di Giugliano, in provincia di Napoli, bloccate in casa dopo una voragine che ha reso impossibile l’accesso alle loro abitazioni e di fatto le ha condannate all’isolamento. Da 48 ore è pesante la situazione per le circa 200 persone coinvolte, tra cui anziani e bambini. 

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