Disponibile dal 6 giugno il videoclip di Evren Mantra: dall’ultimo album di Enten Hitti

Videoclip: https://youtu.be/rWdCjhes0Ig

Approda su Youtube il video ufficiale di Evren Mantra, brano tratto da Mistiche Ribelli, l’album nato dalla creatività di Pierangelo Pandiscia assieme a Gino Ape alla scrittura e all’interpretazione dell’Ensemble Enten Hitti: disponibile su YouTube a partire dal 6 giugno il video di Even Mantra – che vede concept, animazione e montaggio di Pierre Bourrigault – trasforma in immagini e in suggestione visiva un brano intrinsecamente ciclico, ipnotico e avvolgente dove la tonalità in LA bemolle minore si intreccia a linee melodiche modali, evocando spazi eterei e sospesi. Un brano che ci racconta l’equilibrio tra malinconia e contemplazione e che, nel suo trasporsi in immagine, approfondisce la ricerca di Pandiscia tra suono e immagine, nel solco di quella che Edgar Morin definiva antropologia dell’immaginario ne Il cinema o l’uomo immaginario. L’animazione, in questa visione, non è solo forma estetica ma processo evocativo, capace di liberare il potenziale immaginifico dell’homo demens.

Un lavoro, questo del rapporto fra musica e immagini, che arriva come terzo capitolo di una vera e propria trilogia visiva che comprende, oltre a Even Mantra, anche Mantra delle ombre, sempre da Mistiche Ribelli; e, nel 2022, The Compassion of a Star tratto dal precedente album La via Lattea.

Mantra delle ombre si ispira alla tradizione cinese del teatro delle ombre, creando una partitura visiva fatta di figure ripetitive e danzanti, in perfetta sintonia con un paesaggio sonoro che mescola archi, cori, metallofoni, oboe e voci sussurrate al limite dell’udibile.

Infine, The Compassion of a Star vede il bel video di Rino Stefano Tagliafierro sulle immagini e i disegni di Matteo Guarnaccia: un lavoro che trasporta lo spettatore in un flusso psichedelico senza tempo, dove centinaia di frammenti visivi si animano in un’eterna danza lisergica. Una stella ci osserva, sempre presente, anche quando invisibile.

Tre opere visive, insomma, in cui musica e animazione non si limitano ad accompagnarsi, ma si fondono in un rapporto simbiotico e paritario, dove le note raccontano le immagini e viceversa.