“L’ammore nun’è ammore” di Lino Musella al teatro Sannazaro: un esperimento polisensoriale e polisemico riuscito

Al teatro Sannazaro venerdì 16 maggio è andata in scena la prima de “L’ammore nun’è ammore” diretto e interpretato dell’attore, regista e drammaturgo di origine napoletana, Lino Musella.

Di cosa tratta “L’ammore nun’è ammore”

“L’ammore nun’è ammore”  è una raccolta e rappresentazione di 30 sonetti di Shakespeare tradotti da Dario Jacobelli.

Lino Musella, il quale è solito suddividere la propria presenza scenica  tra la recitazione prettamente cinematografica e quella invece teatrale e drammatica, in questa sede, si ritrova a compiere un intrigante iter lungo gli intricati e ambivalenti meandri dell’arte poetica, utilizzando nientemeno che i componimenti sempreverdi del Bardo dell’Avon, che, attraverso un’operazione complessa e sofisticata, messa a punto da quel “genio” di  Dario Jacobelli (scrittore, poeta, paroliere, sceneggiatore e regista napoletano, scomparso prematuramente), non solo rivivono, grazie al dialetto partenopeo, ma soprattutto all’interno di quell’enorme contenitore, multisfaccettato e idiomatico della cultura napoletana, sembra proprio che essi assumano una “nuova ninfa vitale”.

Tra le note di regia

Del resto, dichiara proprio Lino Musella: “Dario Jacobelli, poeta scomparso prematuramente nel 2013, autore di racconti e romanzi, abile paroliere per musicisti come i Bisca, i 99 Posse e gli Almamegretta si dedicò negli ultimi anni della sua vita alla traduzione in napoletano e al tradimento, come amava definirlo, di 30 Sonetti di Shakespeare. Non aveva scadenze, non doveva rispettare le indicazioni o correzioni di nessun editore. Per committenti aveva i suoi amici più cari ai quali dedicava ogni sua nuova traduzione. I Sonetti in napoletano suonano bene. Battono di un proprio cuore. Indossano una maschera che li costringe a sollevarsi dal foglio per prendere il volo, tenendo i piedi per terra”.

"L’ammore nun’è ammore” di Lino Musella al teatro Sannazaro: un esperimento polisensoriale e polisemico riuscito

La storia di “L’ammore nun’è ammore”

Il progetto “L’ammore nun’è ammore”  nasce nel 2016 a Le vie dei Festival, per merito di un ulteriore lavoro che precede lo stesso, emerso nel corso della Festa di Teatro Eco Logico di Stromboli.

Il nostro parere su “L’ammore nun’è ammore”

“L’ammore nun’ è ammore” riesce a trasformarsi in un esperimento riuscito e felice, di tipo polisensoriale e polisemico, che non ha riguarda soltanto la dimensione poetica, ma diviene una esperienza da gustare in toto.

Ai cordofoni e alle percussioni si trova il talentuoso musicista, Marco Vidino, in perfetta sintonia con il “maestro” Musella.

Lo spettacolo “L’ammore nun’ è ammore” è una produzione dell’Associazione Culturale Cadmo ed è consigliatissimo da parte della nostra redazione!

Clelia Moscariello