Luca Di Stefano: l’anima profonda di “Undone” e il viaggio verso il suo primo album

Luca Di Stefano, giovane cantante catanese dalla voce profonda e inconfondibile, debutta con Undone, il suo primo brano inedito. La canzone, intensa e dal sound internazionale, racconta il dolore e la crescita personale scaturiti da una relazione tossica. Attraverso il titolo, che significa “incompleto”, Luca esplora il tempo necessario per guarire e ritrovarsi.

Con un videoclip ricco di simboli e anticipazioni sul suo primo album, in arrivo prossimamente, Undone segna l’inizio di un nuovo capitolo nella carriera di un artista che trasforma emozioni profonde in musica universale.

Ecco come Luca Di Stefano ci accompagna nel suo mondo, tra note, emozioni e storie ancora tutte da scoprire.

Iniziamo conoscendoti meglio, come e quando è iniziata la tua passione per la musica?

La mia passione per la musica credo sia innata, non ho genitori che fanno i musicisti di professione e ne ascoltano tanta musica. Ricordo molto bene quando a 6 anni chiesi a mia mamma di voler prendere lezioni di danza e, con tutto l’amore di una mamma, ha assecondato questa mia richiesta. Nel corso degli anni poi questa passione per la musica è continuata a crescere ho iniziato a studiare anche alcuni strumenti come sassofono, piano, chitarra. All’età di 16 anni ho iniziato anche con le lezioni di canto, in una scuola privata del mio paese, che ancora oggi continuano perché sono iscritto al conservatorio di Milano G. Verdi nella classe di canto jazz e al conservatorio di Nocera Terinese in Canto Pop.

 

Parlaci del tuo nuovo singolo. Com’è nato il testo? Qual è la sua storia?

Il mio nuovo singolo nasce ormai due anni fa, in vesti completamente diverse da quelle che sentite oggi. L’ho scritta per sfogo, durante un periodo complicato della mia vita. Avevo molta rabbia da sfogare e l’ho riversata in parte in questo brano. UNDONE, si chiama così, perché in questi due anni ha subito molte modifiche, dal testo all’arrangiamento e sembrava non dovesse mai trovare una sua compiutezza, infatti, il titolo, in italiano, vuol dire “incompleto”. Ma si intitola così anche per tutte quelle discussioni lasciate senza una risposta da parte mia: avevo paura di parlare, di non avere le parole giuste da dire, e mi sono dato del tempo. E finalmente UNDONE è una mia prima risposta a quelle discussioni.

 

Cosa puoi dirci riguardo il videoclip del singolo?

Il videoclip è uno specchio della mia mente, ma che capirete meglio con l’uscita di tutto l’album: se si fa attenzione ci sono alcuni spoiler proprio sull’annuncio del nuovo album.

Nel videoclip “gioco” con alcune clessidre, che in un senso metaforico danno l’idea del tempo che passe, del tempo che mi sono preso per dedicarmi sia al mio progetto artistico, senza lasciare nulla al caso, ma anche e soprattutto il tempo nella quale sono stato in silenzio ad osservare quanto le persone potessero rivelarsi per quelle che erano.

 

Quali emozioni provi quando canti?

Le emozioni che provo non sono facili da descrivere: passi dall’ansia di salire sul palco, all’euforia subito dopo finito lo spettacolo. Ma mentre canto l’emozione più grande me la regala il pubblico, dove ogni volta mi fa sentire il suo calore e mi fa capire quanto questa strada che ho intrapreso, sia la mia strada

 

I tuoi progetti futuri? Qualche anticipazione?

Nei miei progetti futuri ci sono delle promesse che ho fatto ai miei nonni, che ad oggi non ci sono più, ma che mi hanno sempre incoraggiato nel seguire questo sogno, per quanto difficile. In un futuro, molto vicino, uscirà il mio primo album che conterrà tutti brani inediti miei, più due omaggi che poi sentirete.