“Neapolitan Avantgarde” di Onorato, abbraccia l’anima napoletana e il sound afroamericano.

Antonio Onorato continua il suo viaggio musicale. È da poco uscito nei negozi e su tutte le piattaforme digitali il suo nuovo album dal titolo “Neapolitan Avantgarde”. Un progetto musicale che rende omaggio alle tante influenze che hanno segnato la sua carriera: la fusion,  la canzone napoletana e la world music che possiamo considerare ed etichettare in una sola parola “jazz napoletano”. La copertina del disco è rappresentata da un dipinto del grande scultore e pittore Lello Esposito, rappresenta San Gennaro e il Vesuvio in stile pop-art, mentre la prefazione è affidata a Renzo Arbore.

In questo nuovo album ritroviamo brani come “Tammurriata Nera”, “Palummella”, “Chi tene ‘o mare”  suonati in chiave fusion e world music, “Arabesque”, “Taranfree”, “Luandando” , “¾ e un po’”, “Neapolitan Minor blues”, mescolano jazz, blues e colori mediterranei. “Avantgarde” è un percorso musicale tra l’orizzonte afroamericano, le memorie tarantellesche e le improvvisazioni jazz.  Suoni e ritmi attraversano continenti e mari e uniscono gli uomini in un’unica grande razza. Onorato si conferma un musicista eclettico e un fertile compositore, che ha saputo innestare su linguaggi jazz-rock, gli stilemi armonico-melodici della tradizione napoletana, fondendoli con la musica afro-americana, medio-Ravantale e brasiliana. Padroneggia la breath guitar o chitarra a fiato. È l’unico musicista al mondo a utilizzare la breath guitar o chitarra a fiato (Yamaha G10), uno strumento rivoluzionario e futuristico.

Ha suonato in prestigiosi festival e teatri in tutto il mondo, tra cui il “Blue Note” di New York, e ha collaborato tra gli altri con Pino Daniele, Enzo Gragnaniello, Franco Cerri, Eddy Palermo, Toninho Horta, Gerald Cannon e Enrico Rava.

La sua musica ha affascinato non solo gli appassionati di jazz, ma anche un pubblico trasversale che ha apprezzato il suo stile accessibile e la sua capacità di raccontare emozioni profonde attraverso le sette note. Onorato con questo disco ha mostrato che, nonostante il passare degli anni, la sua passione per la musica rimane viva e potente come sempre. Il chitarrista partenopeo appartiene al Mediterraneo,  alla Napoli capitale nobile, alla Napoli antica che profuma di tufo, che odora di mare. Da oltre 35 anni (Gaga anno 1990, il suo primo lavoro discografico), nei suoi progetti discografici e concerti propone un viaggio sonoro dove le antiche melodie del Mediterraneo incontrano la potente energia e il groove inconfondibile della black music. Un incontro di culture che pulsa, che emoziona, che fa ballare l’anima.

Il Mediterraneo, con la sua storia millenaria di scambi e contaminazioni, ha sempre accolto e trasformato ogni suono proveniente da lontano, da oltreoceano. La black music, con la sua forza espressiva e il suo spirito di resilienza, trova nuove sfumature in questo dialogo. Questa è la bellezza dell’incontro, della contaminazione, della creazione di qualcosa di unico, inconfondibile ed originale. “Neapolitan Avantgarde”, oltre ad Onorato (che suona svariati tipi di chitarre) vede la partecipazione di Salvatore Tranchini alla batteria, Gianni D’Argenzio al sax tenore e Angelo Farias al basso elettrico. Progetto grafico ideato da Annalisa Onorato, mentre la produzione è della guitarangel record.