Cosa è rimasto della Roma di Renato Nicolini?

Preservare l’eredità dell’ideologo del “meraviglioso urbano” al tempo della burocrazia degli eventi culturali

Se la cultura è libera, è autonoma, è intesa come bene comune, crescerà anche l’industria culturale e la cultura con cui si mangia.

Dopo l’appuntamento del 22 maggio scorso all’Archivio Storico Capitolino, si torna a parlare di Renato Nicolini con un particolare focus sull’eredità nicoliniana e sulla necessità di una riflessione in tal senso ai giorni d’oggi. Mission di Marco Testoni, autore di Renato Nicolini. La gioiosa anomalia uscito per Efesto Editore, il post Nicolini sarà l’argomento di punta anche all’incontro organizzato il 10 giugno alle 18.00 alla Pelanda (Mattatoio, Bookshop, Piazza O. Giustiniani, 4 – Roma, ingresso libero) all’interno del prezioso calendario dell’IPER Festival delle Periferie.

Un incontro che, partendo dal volume di Marco Testoni, va a ripercorrere la storia di un uomo che non è stato solo un politico, un parlamentare, un assessore alla cultura che inventò e diede un senso alla parola politica culturale, ma fu anche l’uomo dell’effimero, del meraviglioso urbano, della mescolanza tra colto e popolare. L’ideatore, insomma, dell’Estate Romana, l’amico delle avanguardie teatrali, l’urbanista, il drammaturgo, l’attore, ma soprattutto l’uomo che attraverso la cultura ha inciso profondamente sulla socialità e sulla qualità della vita di migliaia di cittadini.

A dieci anni dalla scomparsa, questo volume, a tutti gli effetti il primo saggio su Nicolini, ripercorre i grandi temi messi in campo dalla figura geniale di Assessore e promotore culturale. Un viaggio nell’anticonvenzionale e nell’inconsueto, nel sorriso e nella passione politica e culturale di un uomo che ha scritto una pagina importantissima della vita culturale di un Paese, l’Italia, che troppo spesso dimentica le proprie potenzialità e la propria vocazione. Riscoperto da un autore poliedrico come Marco Testoni – musicista e compositore prima ancora che saggista – per il quale Nicolini è l’inevitabile riferimento di una stagione artistica magica ed imprescindibile, quella della primissima Estate Romana, esperienza magistralmente esportata nella Napoli degli anni ‘90. 

Il volume, che esce per la collana Prima Repubblica delle Edizioni Efesto a firma di Marco Testoni, compositore e saggista, vede i contributi di Walter Tocci, Christian Raimo e David Tozzo ed è arricchito da una serie di documenti e interviste in video: alla sua compagna, l’attrice Marilù Prati, ai registi Egidio Eronico e Davide Marengo. Con una testimonianza, infine, dello stesso Testoni e della pittrice Antonia Carmi.

Il libro ripercorre le tappe di un uomo di cultura che è decisamente riduttivo definire un politico: perché Renato Nicolini non è stato solo il parlamentare e l’Assessore alla Cultura che inventò e diede un senso alla parola politica culturale, fu anche l’uomo dell’effimero, del meraviglioso urbano, della mescolanza tra colto e popolare, l’ideatore dell’Estate Romana, l’amico delle avanguardie teatrali, l’urbanista, il drammaturgo, l’attore, ma soprattutto è stato un uomo che, attraverso la cultura, ha inciso profondamente sulla socialità e sulla qualità della vita di migliaia di cittadini generando un circolo virtuoso di idee innovative ancora oggi vive nel ricordo di chi ha vissuto la sua epoca. 

Questo lavoro prova a ricostruire il percorso e la molteplicità della sua figura con un approccio che non perde mai di vista la complementarietà del particolare profilo artistico e politico di Nicolini: dalle prime esperienze giovanili politiche nella facoltà di Architettura fino al fugace incontro con Che Guevara a Cuba; dalla folgorante scoperta del teatro d’avanguardia alla passione cinefila da frequentatore seriale di cineclub; dai fasti visionari dell’Estate Romana (solo per citare alcuni eventi, il Festival dei Poeti a Castelporziano con i maggiori esponenti della Beat Generation americana e le varie edizioni del Cinema a Massenzio) all’attività parlamentare per tre legislature nelle file del PCI; dal doloroso strappo con il PDS in occasione della sua candidatura a Sindaco di Roma con Rifondazione Comunista all’Assessorato all’Identità al Comune di Napoli con la Giunta Bassolino; dalle sue numerosissime esperienze attoriali nel teatro e nel cinema fino alla direzione del Laboratorio teatrale Le Maschere per l’Università di Reggio Calabria dove era anche Professore ordinario di composizione architettonica. 

Nicolini è stato dunque il fautore di continui processi di germinazione politica e culturale che hanno profondamente segnato la nostra storia sociale. Una figura che, come descritto da Testoni nel suo libro, fu “una gioiosa anomalia politica e che come tale fu considerata, amata e infine combattuta, spesso da quella stessa classe dirigente che l’aveva proposta e candidata.” 

L’autore

Marco Testoni, romano classe 1960, è uno scrittore e compositore attivo nel settore della musica per cinema, serie tv e arti digitali e autore di opere musicali per arte contemporanea immersiva e realtà virtuale. Ha scritto due saggi sul rapporto tra musica applicata, visual media e linguaggio multimediale. Collabora con la rivista Colonne Sonore, 8 e ½ e dirige la web tv Soundtrack City. Si occupa di arte sociale e politica culturale, fra i suoi contributi Attivismo e volontariato: il grande equivoco del lavoro culturale a costo zero per il libro del movimento di cittadinanza attiva Grande come una città e Per una cultura diffusa come valore condiviso per Articolo Uno, di cui è stato membro della Direzione nazionale.

www.marcotestoni.com

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