I Thanks, Welcome Aboard! ci raccontano il nuovo singolo “Going crazy”

Il progetto musicale “Thanks, Welcome Aboard!” nasce a Trieste nel 2018 come duo acustico indie-rock dall’incontro tra l’estro creativo del cantante Marco Vitrotti e l’energia del chitarrista Robert Macovei. Nell’estate del 2020 il gruppo inizia ad aprirsi a nuove sonorità, fino a raggiungere la sua formazione attuale con Damiano Gallo alla tastiera e al sax, Andrea Bensi al basso e Michele Manfredi alla batteria.

In occasione dell’uscita del singolo “Going crazy” (LaPOP), abbiamo avuto il piacere di intervistare la band.

Come è nato il vostro progetto di “band” e cosa vi ha spinto a formarla?

Nel settembre del 2018 Marco Vitrotti, il cantante e secondo chitarrista, e Robert Macovei, chitarrista solista, fondano il gruppo come due acustico. I due si conoscevano già ma non si vedevano da oltre 10 anni. Entrambi alla ricerca di nuovi progetti musicali hanno fondato il gruppo che oggi invece include Damiano Fabio Gallo al sax, Andrea il Bensi al basso e Michele Manfredi alla batteria.

Quali sono state le esperienze che vi hanno maggiormente formato?

Sicuramente il concorso organizzato dal Teatro Miela di Trieste nel 2021 che ci ha visto tra i vincitori: calcare il palco del Castello di San Giusto ci ha emozionati tutti. Da allora abbiamo suonato regolarmente in diversi eventi fantastici!

Come nascono le vostre canzoni?

Generalmente il brano “grezzo” viene portato da Marco (il cantante) e ci lavoriamo insieme in modo tale che ognuno aggiunga il suo mattoncino, per poi portare la canzone ai nostri produttori, che ci aiutano nella cura dei dettagli in modo tale che ogni singolo renda al massimo del suo potenziale.

“Going crazy” è il vostro nuovo singolo. Com’è nato il testo? Qual è la sua storia?

“Going crazy” nasce dal tentativo di raccontare un attacco di panico vissuto dall’interno. L’idea iniziale del testo è partita da Marco, poi ci abbiamo lavorato insieme e lo abbiamo modificato diverse volte prima di riuscire a esserne veramente soddisfatti. Lo abbiamo pensato come una specie di dialogo interiore in cui la persona che vive l’esperienza raccontata cerca in sé stessa la chiave per uscire da un momento di grande difficoltà. Marco ha vissuto per anni con una sorta di agorafobia che sfociava in forti attacchi di panico e vuole, in un certo senso, confortare chi li vive tuttora: “non siete soli e non sta succedendo solamente a voi”. 

La copertina di “Going crazy” come l’avete scelta, cosa rappresenta per voi?

L’idea era di mettere l’accento sul dualismo che si crea nella persona che vive l’esperienza raccontata: da un lato c’è la faccia che vedono tutti, dall’altro quella che vede solo lei. Può essere un invito a non dare per scontato il vissuto delle persone giudicandolo in base alla loro apparenza. Quest’idea (piccolo spoiler) sarà ripresa anche nei prossimi singoli!

I vostri progetti futuri? Qualche anticipazione?

Abbiamo già registrato un nuovo singolo che uscirà quest’estate. Nel frattempo, siamo a lavoro per preparare i prossimi inediti.

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