“Mare fuori 4” sarà più cupa. E in arrivo ci sono lo spin-off, un musical e un remake USA.

Nastro d’Argento come Miglior serie dell’anno. Intanto si gira la quarta stagione con il pensiero alla quinta e alla sesta

La serie Mare fuori è stato uno tsunami inaspettato. I numeri su NetflixRai Play Rai 2 sono da record. A Napoli, in occasione della premiazione dei Nastri D’Argentoè stato assegnato al teen drama il premio come Migliore serie dell’anno. Davanti ai cancelli di Palazzo Reale, in piazza del Plebiscito, si sono presentate orde di ragazzini in delirio che chiamavano a squarcia gola Domenico Cuomo e Maria Esposito, arrivati sul blu carpet insieme a Carolina Crescentini, al regista Ivan Silvestrini, Lucrezia Guidone e Vincenzo Ferrara.PauseUnmute

È in fase di riprese la quarta stagione (ce ne saranno una quinta e una sesta) del fenomeno del momento, che diventerà anche un musical diretto da Alessandro Siani (a fine anno debutterà al Teatro Augusteo di Napoli), uno spin-off cinematografico (in fase di sviluppo), una serie indipendente ambientata in un carcere tutto al femminile (Nate libere) e forse un remake americano, in collaborazione con HBO. Il mondo di Mare Fuori si espande.

Mare fuori 4: «Sarà molto più cupa»

Durante un incontro tenutosi al famoso Gambrinus di Napoli, Ivan Silvestrini ha rilasciato qualche dichiarazione sulla quarta stagione, che si sta girando da poche settimane nel capoluogo partenopeo. «La stagione passata ha un impianto Shakespeariano, da Romeo e Giulietta, ed è stata la chiave del successo – racconta il regista – Dopo molto calore scopriremo i lati più oscuri dei personaggi, anche i più insospettabili. Si dovranno confrontare coi propri demoni e fare delle scelte che condizioneranno le loro vite».

Il personaggio di Carolina Crescentini non ritornerà. Il nuovo direttore del carcere viene interpretato da Lucrezia Guidone, subentrata sul finale della terza stagione. «Sofia farà i numeri», assicura cura Silvestrini. «Ce la metterò tutta», aggiunge l’attrice.

«È stato un regalato interpretare Paola Vinci – interviene Carolina Crescentini – una donna dal passato complicato che ottiene un riscatto anche attraverso gli occhi questi ragazzi». Dal 26 luglio la terza serie approderà anche su Netflix.

Un film spin-off, un musical e una nuova serie tv

Mare fuori ha generato, con il successo ottenuto in streaming e su Rai 2, diverse costole. Prima di tutto è in fase di casting il musical diretto da Alessandro Siani, a cui parteciperanno Antonio Orefice, il Totò della serie, e Salahudin Tijani Imrana. Vedremo se Siani sceglierà qualche altro personaggio amato dai fan.

È in fase embrionale uno spin-off cinematografico, sulla falsa riga de L’immortale di Gomorra, che si concentrerà su un personaggio (o su più personaggi della serie), non si svolgerà in carcere e non si intitolerà Mare fuori.

Per ora sono queste le certezze. Che racconti la storia di Ciro? Il personaggio tanto amato che però ha fatto una brutta fine? Negli States invece si sta pensando a un possibile remake: per ora è tutto bloccato a causa dello sciopero degli sceneggiatori, ma forse HBO potrebbe metterci lo zampino.

Il motivo del successo di Mare fuori su Netflix e Rai Play

«Mare fuori è girato in modo non canonico, sovvertendo alcune regole estetiche della tv industriale – dichiara Silvestrini – ogni due o tre scene c’è una scena madre. Nonostante non faccia vacanze da anni e mi senta al “gabbio” – ride – non mi annoio. Questa è la miglior compagnia che potessi trovare».

«Mare fuori è un gigantesco tentativo di parlare a giovani usando il loro linguaggio – prosegue il regista – Ricevo molte lettere di ragazzi e ragazze che scrivono come grazie alla serie abbiano capito degli aspetti della vitaMare fuori diventa una sorta di guida da seguire. Per molti è anche iniziazione all’amore, alla violenza e a dinamiche oscure. Confrontandosi col lato nero comprendono che la vita è molto più cupa di quello che pensavano da bambini: la criminalità deriva da un bisogno di affermazione istantanea attraverso il mito del denaro. La nostra serie mostra l’altra faccia della medaglia».

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