Le Grand Tour – Canti e Incanti dalle Alpi al Mediterraneo: se il passato illumina il presente

Armonia tra passato e presente, tra tradizione e innovazione. È questo ciò che propone l’interessante album Le Grand Tour – Canti e Incanti dalle Alpi al Mediterraneo del gruppo versatile e poliedrico Ensemble Sangineto. Dopo il successo con i progetti precedenti, il trio torna con un cd per certi versi atipico, che brilla per la sua unicità.

Le Grand Tour – Canti e Incanti dalle Alpi al Mediterraneo è, infatti, un invito a riassaporare la cultura regionale che il nostro Paese offre e che molte volte si perde con la globalizzazione. La lingua, le tradizioni e i suoni che differenziano ogni regione e che ne forniscono una sua identità unica e dunque da tutelare vengono riportati con una rivisitazione in chiave moderna che comunque non si allontana dalla melodia originale quanto piuttosto ne offre una perfetta dimostrazione di come la modernità possa convivere in armonia con le tradizioni senza una continua lotta per la supremazia di una sull’altra.

Gli Ensemble Sangineto riescono in questo passando in rassegna 10 regioni del Belpaese che vengono rappresentate fedelmente attraverso suoni e canti dialettali. I brani sono caratterizzati da questo forte legame con il folklore che viene racchiuso in questo album, rivisitandolo alla luce di una musicalità più moderna, senza per questo allontanarsi in maniera definitiva dalla melodia originale, che anzi viene esaltata con una nuova forza.

Il titolo stesso, Le Grand Tour, suggerisce l’intenzione di portare l’ascoltatore a immaginare, tra suoni e parole, un viaggio mentale attraverso l’Italia: lo stesso termine Le Grand Tour deriva dal XVIII secolo ed evoca un’epoca in cui i giovani nobili europei intraprendono numerosi viaggi al di fuori delle mura familiari spinti dal desiderio di conoscere il mondo. L’Italia, all’epoca così come oggi, era allora una vera e propria meta ideale, in cui arte e natura si mescolano in perfetta armonia alle tracce di una storia antica di millenni. 

E così chi si approccia a questo album avrà la sensazione di vivere metaforicamente un percorso simile condotto per mano lungo le suggestioni di  un viaggio metaforico lungo le tradizioni con cui è stato a contatto fin dall’infanzia e che contraddistingue la sua identità culturale. Se pensiamo infatti alla nostra regione, città o paese di appartenenza, non sarà difficile ricordare canzoni popolari, probabilmente tramandate dai nostri nonni. L’Italia è un Paese caratterizzato dall’enorme presenza di vere e proprie tradizioni regionali, i canti sono moltissimi, e spesso sono interiorizzati più di quanto pensiamo.  

Gli strumenti suonati da Caterina Sangineto, Adriano Sangineto e Jacopo Ventura creano un effetto omogeneo nonostante la diversità degli strumenti utilizzati, spaziando dal salterio ad arco e flauti all’arpa celtica e alla chitarra, con aggiunte anche di strumenti di altre tradizioni come il charango, uno strumento a corda di origine sudamericana. Ogni traccia è curata nei minimi dettagli. E, nonostante la fedeltà detta e ribadita alle tradizioni, l’ascoltatore non rimarrà per nulla stranito nel riconoscere suoni tipici di altre tradizioni musicali, aggiungendo un tocco di Scozia o Irlanda a questa esplorazione della ricca tradizione musicale italiana.  Magia del saper fare musica!

Francesco Simone

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