Sanremo ha avuto bisogno di Geolier e non Geolier del Festival…

A cura di Carlo Ferrajuolo

Foto di Rino D’Antonio e video interviste di Barbara Carere

Riprese di: B&G Art Event Communication

Geolier

<<Mi sono dispiaciuto per i fischi ma non parlerei di contrapposizione tra Nord e Sud -ha detto il sindaco Gaetano Manfredi consegnando una targa personalizzata al rapper partenopeo -, sono discorsi vecchi che non ci appartengono. È una questione di rispetto e quello che è successo a Sanremo è stato una mancanza di classe ed educazione>>. Ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, consegnando a Geolier una targa personalizzata nel Maschio Angioino. <<Geolier è espressione di una delle tante facce della nostra cultura musicale e questo riconoscimento era dovuto – ha aggiunto il sindaco Manfredi –. Ad Emanuele chiederemo un forte impegno per continuare delle attività che già abbiamo avviato con lui nelle nostre periferie. Abbiamo bisogno di testimonial per parlare al grande popolo dei giovani e mandare loro messaggi positivi utilizzando il loro linguaggio, la musica e le loro espressioni culturali. Sono molto dispiaciuto per alcune polemiche che ci sono state a Sanremo. Napoli è un luogo di grande cultura internazionale. Non cadiamo nelle polemiche e nelle contrapposizioni perché sono ragionamenti provinciali. Sono contento che Geolier abbia reagito in maniera positiva perché è anche segno di una città più matura, che non è vittima degli stereotipi ma guarda a testata alta alle sfide che ha davanti>>.

Il maestro Francesco D’Alessio con la giornalista Barbara Carere

 <<Voglio ringraziare tutti e in particolare il sindaco per la vicinanza che ha dimostrato a me che sono un ragazzo del 2000. Sono andato a Sanremo con l’obiettivo di portare la lingua napoletana e ci sono riuscito. Il risultato conta poco. Sono grato del supporto della mia città. È vero, quando un prodotto esce da Napoli, i Napoletani ne sono proprietari. Io sono proprietà di Napoli>>, sono state le parole di Geolier.

Il sindaco Gerano Manfredi con la giornalista Barbara Carere

Lo sapete perché il Festival di Sanremo ha avuto bisogno di Geolier? Amadeus aveva visto lungo… Il 60 per cento del popolo italiano lo ha votato su 30 cantanti in gara. E poi, non è difficile capirlo, basta dare un’occhiata senza fare troppi i critici o i tecnici, a tutti quelli che sono i numeri su YouTube delle visualizzazioni, agli streaming su Spotify, al numero di interazioni social che lo riguardano su tutte le varie piattaforme che vogliate immaginare, da Tik Tok, per citarne una, dove addirittura ha doppiato la Mango e Annalisa. Geolier piace perché in questo momento è il cantante del popolo dei giovani (60% del Televoto), di una nuova generazione che si rispecchia in lui. È il campione della musica rap italiana, coniugata ad una vocalità che si esprime in lingua napoletana e fa arrivare un messaggio importante, un codice linguistico nuovo. Qualche scrittore, intellettuale si è chiesto ed ha anche scritto… <<“Ma Geolier con la sua” I p me, tu p te” cantata in napoletano, la gente da casa che guarda la tv non capisce”>>…

Geolier con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi
Il maestro Francesco D’Alessio direttore d’orchestra di Geolier a Sanremo

Quelli che hanno detto è scritto queste cose non hanno capito nulla fondamentalmente, perchè non è importante l’idioma, (grazie a “Mare Fuori” e ad altre fiction oggi e le canzoni classiche napoletane dell’800 e inizio 900, il napoletano è una lingua da sempre riconosciuta in Italia e all’estero). Geolier si è prefissato un grande obiettivo, è portare Napoli, è far conoscere Partenope al mondo intero giovanile. Il rapper di Secondigliano, per il genere che canta, è un punto di riferimento. Quindi per lui tutto questo è naturale, necessario e vuole rappresentare la sua gente. E lo vuole fare in un modo nuovo, che non ha fatto nessuno, con un nuovo linguaggio, un nuovo napoletano 2.0, ricco di slang, sgrammaticato, diverso dai grandi poeti come Salvatore Di Giacomo e Libero Bovio. Geolier vuole raccontare, prettamente in lingua partenopea, l’amore e il disagio della sua gente, degli ultimi, attraverso il rap. In questo momento riconosce di essere una voce importante per la città di Napoli, un megafono musicale partito dall’hinterland napoletano per arrivare ovunque…Ricordo tutti che l’album “Il coraggio dei bambini” è stato inserito da Rolling Stone Italia fra i trenta migliori album italiani del 2023, al terzo posto. Piace o non piace, le vittorie si rispettano. Napoli è felice per la “vittoria” di un suo figlio.  

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