È ufficiale Regina Elisabetta II è deceduta oggi, giovedì 8 settembre 2022. Da questo pomeriggio le condizioni erano gravissime e adesso è arrivata la notizia.
Si trovava nella sua residenza a Balmoral, l’annuncio ha colpito i sudditi come un fulmine a ciel sereno e ora, dopo momento drammatici che hanno tenuto il mondo con il fiato sospeso, abbiamo avuto la conferma.
Il mondo non è pronto a salutare la Regina d’Inghilterra. Alla luce della consueta comunicazione attenta e stringata di Buckingham Palace, il rilascio della notizia era una palese testimonianza della gravità e la serietà delle sue condizioni di salute.
Antonio Caprarica, volto noto della Rai ed esperto della famiglia reale, ha rilasciato un’intervista a Fanpage.it, nella quali saranno le ripercussioni a seguito della morte della Regina d’Inghilterra: dalla durata del lutto nazionale, il protocollo London Bridge e i costi che si troverebbe ad affrontare il paese, Caprarica chiarisce cosa succederà dopo la morte della Regina.
“Le sue condizioni erano critiche. I familiari sono stati convocati a Balmoral per quello che sembra essere l’ultimo saluto. Carlo ovviamente accoglierà la Corona così come previsto e fra qualche mese si parlerà dell’incoronazione”, esoridisce il gironalista.
Il lutto nazionale durerà per “almeno tre mesi”, spiega. “Per tre giorni Londra sarà completamente bloccata, si fermeranno tutte le attività, poi ci saranno comunque mesi di lutto nazionale tra la morte della sovrana e il nuovo insediamento. Nessuno sa quando sarà incoronato ufficialmente Carlo, quello che è certo è che sarà Re subito dopo il decesso della madre. Non ci sarà un seggio vacante.”
Protocollo London Bridge: cosa prevede
Si chiama “London Bridge” il protocollo che il governo britannico prevede di adottare con la morte della regina Elisabetta e contiene una serie di azioni pubbliche per commemorare la sovrana.
Antonio Caprarica spiega che si tratta della “operazione prevista per i funerali di Stato. London Bridge è il nome in codice assegnato alla Regina e il piano segna semplicemente le procedure da seguire post morte.
Si tratterà di un funerale simile a quello che abbiamo avuto per la principessa Diana, ma sarà ovviamente più solenne e maestoso. La bara sarà esposta nella Westminster Hall: per la Regina madre l’esposizione fu di due giorni. Tenendo conto della popolarità di Elisabetta, dobbiamo immaginare una cosa del genere con un grande afflusso di persone.”
A proposito del luogo della sepoltura, spiega che “sarà trasportata dal corteo funebre nella Cappella commemorativa di Re Giorgio VI dove sono sepolti anche i genitori, la sorella e il marito.”
La successione: “Carlo sarà re subito dopo la morte della madre”
Parlando della morte della Regina Elisabetta, inesorabilmente, si pensa alla successione. Quale sarà la procedura per il passaggio del testimone? Che regno ci aspetta dopo quello di Queen Elizabeth II?
“Dopo la morte della regina sarà consegnato a Carlo – racconta Caprarica – un nuovo bastone simbolo dell’autorità legale e sarà annunciato il decesso di Elisabetta con la formula classica: “La regina è morta, viva il re”. Questo perché, come dicevo poco prima, non può esserci un seggio vacante.
Carlo sarà re subito dopo la morte della madre, anche se l’incoronazione ufficiale ci sarà tra diversi mesi. Il Principe terrà la sua prima riunione con i consiglieri reali appena concluse le cerimonie funebri. A quel punto inizierà l’iter per l’insediamento con conseguente cerimonia ufficiale sulla quale però non abbiamo certezze.”
Cambiano le monete e i francobolli
Di fronte alla morte della Regina, il Regno Unito non si troverà a vivere solamente un drammatico lutto nazionale, ma dovrà affrontare anche dei salatissimi costi.
“Il Paese dovrebbe cambiare le immagini impresse sulla moneta e quelle dei francobolli, parliamo di un vero e proprio stop forzato degli ingranaggi di un’intera nazione. Il lutto nazionale per i funerali e la cerimonia di incoronazione costeranno tra 1 e 5 miliardi di sterline al Pil. Negozi e uffici resteranno chiusi e non lavoreranno. Anche la televisione nazionale modificherà il palinsesto, rinunciando così agli introiti pubblicitari”.