Diverso da chi?! Le diversità e la lotta alle disuguaglianze

Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, cogli l’occasione per comprendere” diceva qualche tempo fa un certo Pablo Picasso …

Partendo dal presupposto che gli uomini sono tutti uguali, nel senso che hanno lo stesso diritto di libertà, di espressione, diritto alla salute, alla vita, uguali diritti, mi chiedo: ma allora perché nel 21esimo secolo abbiamo paura della diversità? Perché oggi la società ( per fortuna non tutta ) tende ad escludere sia socialmente e sia lavorativamente gli omosessuali, i disabili, gli immigrati, perché la società attribuisce alla diversità spesso solo negatività?

Nella nostra società, i “diversi” sembrano molto più numerosi delle persone standardizzate; quasi sempre però, nel pensare comune, il vocabolo “diversità” rimanda a qualcosa di negativo perché quello che non conosciamo ci incute timore, e spesso il diverso viene rifiutato perché non conosciuto. Eppure, se ci fermiamo per un attimo a riflettere, la diversità degli uomini può essere occasione di crescita e arricchimento: se fossimo tutti uguali non potremmo mai ad esempio  domandarci da cosa derivino le nostre differenze alimentari, i nostri credo religiosi e via dicendo. Con chi potremmo confrontarci altrimenti? Sembra un qualcosa di molto banale ma pensandoci bene, cercando di andare OLTRE, è davvero un’occasione per riflettere, tutti! La cultura sociale tende ad uniformare le persone e a proteggere il gruppo, costruendo un muro invisibile, difficile da oltrepassare. Esistono pregiudizi e stereotipi con un forte impatto sociale, perché hanno la capacità di condizionare le valutazioni e i comportamenti nei confronti di altre persone, dalle quali ci aspettiamo determinati comportamenti e, quando questi non si verificano, ha luogo una svalutazione o un’ostilità, una formulazione di giudizi negativi verso determinate persone. Pensiamo ad esempio alla disabilità fisica, che per secoli è stata oggetto di una manifesta ostilità Alcuni stereotipi hanno contribuito a considerare i disabili fisici una categoria a sé, formata da soggetti poco abili e psicologicamente fragili. Oppure alla disabilità mentale, l’omofobia, uno stereotipo basato sulla paura e su una forma di avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità, della bisessualità e della transessualità, che può essere equiparata al razzismo e alla xenofobia e che implica un insieme di sentimenti e comportamenti avversi alle persone omosessuali. il razzismo, pregiudizi e stereotipi indirizzati contro le minoranze etniche, la xenofobia, ovvero la paura dello straniero, che nasce da radicati pregiudizi e stereotipi e si manifesta attraverso comportamenti e atteggiamenti di rifiuto nei suoi confronti. 

La diversità è una ricchezza. Questo dovrebbe essere un dato di fatto. Invece, ancora oggi, nonostante il progresso culturale e tecnologico, molto spesso il valore delle differenze finisce per essere messo in discussione…

Parliamo di Napoli, la città in cui viviamo, da sempre aperta ad accogliere le diversità: pongo come esempio una parola, inventata a Napoli secoli addietro, per definire l’omosessualità, ‘ o femmeniello. In tempi antichi l’omosessualità era considerata una pratica maligna da esorcizzare. Il fatto che invece, a Napoli, si sia inventata una parola per definirne i tratti caratteristici la dice lunga sulla storia di tolleranza e accettazione che ha sempre caratterizzato questa città fin dai tempi più antichi: il “femminiello”, ovvero un uomo “con movenze ed atteggiamenti marcatamente femminili”, è sempre stato una figura fortemente radicata nel tessuto sociale e addirittura nella spiritualità del popolo partenopeo. 

Se la pandemia che stiamo vivendo aveva già fatto emergere tutte le diseguaglianze sociali di cui soffre il nostro paese, l’intolleranza verso il diverso è una macchia solo apparentemente nascosta sotto il tappeto, ma pronta a venire a galla in tante occasioni, dove può realmente misurarsi il livello della nostra apertura verso il diverso, la conoscenza, la consapevolezza e l’integrazione verso quest’ultimo. La diversità fa paura ma personalmente credo che se si vuole sconfiggere la paura è necessario conoscerla. E così il diverso finisce per diventare il nostro nemico. Ma non solo il nostro! Perché c’è da prendere in considerazione il fatto che se gli altri sono diversi ai nostri occhi, anche noi possiamo essere diversi agli occhi degli altri. Si può essere diversi per aspetto fisico, carattere, capacità e talento, e questi sono fattori puramente personali, ma anche e soprattutto per strato sociale, per condizioni economiche e per opportunità. Ha senso osservare le cose da una duplice prospettiva: se gli altri sono diversi ai nostri occhi, noi siamo diversi agli occhi degli altri. La società dei mass media prova a diffondere il modello di società altruista e solidale, ma spesso sono proprio le loro stesse notizie sbagliate, i falsi allarmismi, ad alimentare il clima di paura e di ostilità. 

Un ultimo punto mi va di sottolineare, un punto di cui ci si sofferma davvero molto poco, diversità e differenza, due parole che in realtà non sono simili: non si può comprendere la diversità senza prima definire l’uguaglianza. 

Sei di un colore diverso dal mio? Sei omosessuale? Sei disabile? O semplicemente sei donna? Dunque sei diverso da me ,( addirittura inferiore) e questo basta per far scattare in alcuni individui quell’azione discriminatoria a volte denigrante, oltre ogni misura umana. Già il sentirsi “Diversi” dagli altri è un fardello che il più delle volte porta le persone più fragili alla depressione e all’auto isolamento, se poi a questo si aggiungono gli atteggiamenti discriminatori ecco che la parola “Diverso” assume solo un significato negativo. Perchè l’orientamento sessuale di un individuo deve essere giudicato prima ancora delle sue capacità intellettuali, perché il colore della pelle deve incidere sull’ essere ritenuto un delinquente o meno, perchè in quanto donna deve essere scavalcata pur avendo le capacità manageriali dell’uomo, essere ”Diverso” non autorizza nessuno a togliere il diritto di avere una vita dignitosa , lo troviamo scritto anche nella dichiarazione universale dei diritti umani :Ogni uomo ha diritto a tutti i diritti di libertà stabiliti nella presente dichiarazione, senza alcuna distinzione di qualsiasi tipo, come razza, il colore della pelle umana, il sesso, la lingua, la religione…”. La diversità è colore, cultura, ricchezza, scambio, crescita, necessità. Il primo passo per riuscire ad integrare davvero la diversità nella nostra quotidianità è forse quello di cominciare a considerarla non solo come un elemento da tollerare, ma soprattutto come un bene da tutelare.

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