Licorice Trip: intervista alla band pugliese

“Mexicaña”, l’ultimo lavoro dei Licorice Trip, è un’esperienza auditiva che cattura e coinvolge fin dalle prime note. Questo album, proveniente dalla creatività di una band pugliese, si snoda come un fiume sonoro, con flussi che corrono tra sponde di significati apparentemente opposti. Attraverso la loro musica, i Licorice Trip costruiscono ponti sonori che uniscono e aprono nuovi orizzonti interpretativi per chi ascolta. Fondamentale è il tema del dualismo complementare: ogni traccia è un dialogo tra due significati, due visioni del mondo che, nel loro incontro e scontro, sfociano in una sintesi ricca di significati personali e collettivi. “Mexicaña” non è solo un album da ascoltare, ma un invito al dialogo, una pratica essenziale e purtroppo sempre più trascurata.

Oggi, Gabriele, il bassista e coautore dei testi, ci accompagnerà in un’esplorazione delle idee e delle motivazioni che hanno dato forma a questo lavoro discografico.

Ciao ragazzi, è un piacere avervi qui con noi per parlare della vostra musica e del vostro percorso. Per iniziare, ci piacerebbe sapere come è nata la vostra band?

“Alla base di tutto c’è sicuramente il sodalizio musicale ormai pluridecennale tra me e Domenico (cantante e chitarrista), abbiamo suonato insieme per tanti anni e abbiamo sempre coltivato la volontà di un progetto che partisse dal genere Stoner Rock ma che si lasciasse contaminare da tante altre sonorità. Ovviamente niente di questo sarebbe stato possibile se non avessimo incontrato Angelo (batterista) e Salvatore (chitarra solista), loro hanno contribuito in maniera determinante alla creazione del sound portando influenze e sonorità proveniente da ascolti diversi”.

Come definireste lo stile della vostra band e quali temi sono centrali nelle vostre canzoni?

“Di sicuro il sound finale della nostra band è identificabile con quello di uno stoner rock più moderno, ma sicuramente siamo più quel tipo di band dove ognuno può riconoscere mille influenze diverse in base ai suoi ascolti. Nelle nostre canzoni narriamo storie e mettiamo al centro di queste storie quelli che sono i loro protagonisti, molto di queste storie sono vere, altro no, altre chi lo sa… Non c’è un vero e proprio tema centrale ma un concetto che portiamo avanti che è quello di dualismo complementare: ogni brano della tracklist accoglie al suo interno un aspetto e il suo diretto opposto, entrambi fondendosi insieme generano nuovo significato”.

All’interno della tracklist del vostro nuovo album, ci sono dei brani che considerate particolarmente significativi? Potreste condividere qualche dettaglio su cosa ha ispirato la composizione di questi pezzi?

“I brani sono tutti egualmente importanti perché intendiamo questo lavoro come un concept, un progetto di insieme dove tutte le singole parti contribuiscono a portare avanti quel concetto di dualismo complementare di cui abbiamo accennato poco fa. Ciò che ha ispirato al composizione di questi pezzi sono stati appunto i protagonisti delle storie di cui parliamo, non scenderemo qui nei dettagli perché preferiamo che sia gli ascoltatori ad approfondire la conoscenza di questi personaggi, semplicemente suggeriamo di dedicarsi a qualche ricerca online per cogliere meglio chi sono i protagonisti delle nostre canzoni”. 

Potreste condividere con noi il motivo alla base della scelta del titolo per questo disco?

“Ci piaceva l’idea di avere al centro di questo concept la presenza di Honda, la nostra “Mexicaxña”,difatti come si può vedere è anche in copertina e tutto l’artwork dell’album ruota su di lei. La scelta del titolo è stata quindi naturale, la protagonista di tutte queste narrazioni è alla fine lei, con il suo spirito indomito e coraggioso, fiera e spavalda. Non potevamo scegliere diversamente”.

State pianificando un tour per promuovere il vostro nuovo album?

“Si, stiamo lavorando per poter portare in giro il più possibile la nostra musica durante questa estate. Non vediamo l’ora di partire con i live”.

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