“Le stanze dimenticate” di Francesca Letizia Piccione: intervista

Francesca Letizia Piccione, autrice con una profonda passione per la letteratura e la filosofia, presenta il suo ultimo romanzo “Le stanze dimenticate”, pubblicato da CTL Editore. Con una trama avvincente e personaggi ricchi di sfumature, il romanzo offre un’esperienza di lettura coinvolgente, toccando temi universali come l’amore, il dolore e la ricerca di redenzione. Un’opera da non perdere per chi ama lasciarsi trasportare dalle emozioni della narrazione.

Ciao Francesca, siamo entusiasti di averti con noi oggi per parlare del tuo ultimo romanzo, “Le stanze dimenticate”. Cominciamo con una domanda sul processo creativo. Qual è stata la tua fonte d’ispirazione per questa storia toccante?


Le stanze dimenticate si ispira a una storia vera. Da sempre la mia principale fonte d’ispirazione è la realtà, i vissuti e le storie delle persone. Mi piace infatti scavare nell’animo umano per metterne a nudi i meandri più nascosti. Nei miei libri parto sempre dal vero per intrecciarlo poi con la fantasia e l’immaginazione.

In “Le stanze dimenticate”, la protagonista, Lia, affronta abusi nell’infanzia e relazioni familiari complesse. Qual è stata la sfida più grande nel trattare tali temi delicati e sensibili nella tua narrazione?

Ne Le stanze dimenticate la sfida più grande è stata sicuramente quella di comprendere gli “effetti” che gli abusi e le relazioni familiari complesse hanno provocato nella vita e nella personalità della protagonista, Lia. Sono convinta infatti che noi tutti siamo il risultato di ciò che il nostro passato ha fatto di noi…

Qual è il messaggio principale che speri di trasmettere ai lettori attraverso “Le stanze dimenticate”?

Lia, la protagonista, simboleggia “l’amore per la vita”, la resilienza, la volontà di lottare e di andare avanti, affrontando le sfide della sua tormentata esistenza sempre a testa alta.

Hai menzionato che il tuo romanzo è liberamente tratto da una storia vera. In che modo l’elemento della realtà ha influenzato la tua scrittura e la tua connessione emotiva con la storia?


Come prima accennato, l’elemento della realtà è determinante nella mia scrittura. Credo infatti che le vere storie della gente spesso siano emotivamente più coinvolgenti della fantasia.

Infine, quali consigli daresti a chi sogna di diventare uno scrittore? Qual è la lezione più preziosa che hai imparato nel tuo percorso?


Di affidarsi a editori eticamente professionali, che credano nel lavoro e nel talento dello scrittore. La lezione più preziosa che ho imparato è quella di non arrendersi al primo “no” e di lottare sempre con impegno e determinazione per la realizzazione del proprio sogno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *